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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 29 agosto 2013

girarti attorno (SOUNDTRACK OF MY LIFE #35)

Ci sono tornata poco tempo fa, sai, lì su quelle panchine, ma le hanno riverniciate e sono scomparsi i nostri cuori di uniposca. Anche la fontanella, quella che quando tappavi un buco mi lavavi interamente con lo zampillo dell'altro, l'hanno tolta. Non posso più cascare nei tuoi scherzi al di là di qualsiasi tardiva applicazione dell'esperienza... mi infradicerei volentieri ancora, sai.
E gli odori, anche gli odori pare che siano cambiati. Si sente di più lo smog, le palettate di cacca di cane gettate tutte assieme a marcire nei bidoncini. Si sente meno entusiasmo nell'aria, forse perché non ci sei più tu con me.


Hanno tolto tutto di noi, come si fa con la camera del morto da svuotare per accelerare la digestione del dolore; tutti i rosari invisibili di illusioni tra un ramo e l'altro, i ciottoli su cui ruzzolavamo senza mai farci male davvero, l'altalena dal cigolio così maliziosamente allusivo per noi grandi a cui pesava il culo e anche un po' il cuore e non avevamo ancora imparato ad alleggerirlo... 
E la luna ci guardava notte dopo notte, ogni plettro perso nell'erba alta dell'estate infinita, ogni morso al collo che meno male che ho sempre la bandana in borsa e tenerti il broncio con convinzione puttanesca mentre avevo quella bomba atomica chiamata innamoramento che mi allargava il petto e strappava via bottoni ferretti e pelle e schizzava di grumi di sangue pulsante ogni attimo della mia adorazione per te. 

Ma era un'altra estate, di quelle che hanno ritirato dal mercato.

martedì 27 agosto 2013

stufa

C'è che sono così tanto, tanto, troppo stanca di soppesare parole, di puntualizzare intenzioni, di difendermi da chi travisa sempre, dalla malignità di gente che mi vuole capro espiatorio delle proprie macchinazioni. 
Stufa di nascondere quella voglia insana di urlare fatticazzituoi, quel bisogno di estromettere gente malata e parassita dalla mia vita e dalla vita di chi cerco di proteggere. E mi fa male il cuore, mi strizza lo sterno. Mi sento accoltellare e per l'ennesima voglia mi calpesterei per essere stata così cieca di fronte agli abusi altrui.
Stufa di avere addosso l'etichetta di mina vagante pubblica, una succhiasoldi, una nullafacente che si accaparra grazie soldi e affetto, mentre cerco di barcamenarmi nel tetris di persone esigenze orari altrui anche dimenticando i miei e mentre gli altri fanno i conti nelle tasche a me.
Stufa di non poter avere degli obiettivi se prima non ho aiutato qualcun altro a raggiungere i suoi, ai suoi tempi e coi suoi modi.

Grazie, meritatissime tutto-fuorché-vacanze. 

venerdì 16 agosto 2013

a cazzo di cane

... e mi si perdonerà la licenza poetica!
Sono nella mia città natale da tre giorni.
A prescindere dagli incontri piú o meno graditi ed opportuni, la regressione all'adolescenza è una di quelle sensazioni che cerco qui. E, nell'ordine:
  • Complice la casa vuota, ho fumato la rituale sigaretta notturna al davanzale della mia camera. Ah, quanto passato c'è in questa piccola trasgressione!
  • Ho mangiato e sbrodolato uno stecco all'anice sul gradino del portone di casa con la mia dirimpettaia come quasi tutte le sere estive di pigrizia di almeno dieci anni di fila.

  • Mi sono ritrovata addosso il vecchio gilet di pelle con le frange de liceo. Dico solo BABBABIA!!! (Grazie a Personne, l'avevo tralasciato)

  • Mi sono messa a rileggere le mie poesie adolescenziali. Troppi sospiri sprecati in effetti. Piccola me, com'eri sanguigna.

  • Ho rammendato una gonnellona sul tavolo del tinello in quella posizione scomoda e contorta che mi ha reso le gambe così inverosimilmente flessibili.

  • Ho sventolato saluti ai vicini dalla finestra del bagno mentre lavavo i vetri, con tanto di carta di giornale très chic.

  • Ho abbracciato i miei orsacchiotti una notte intera come se fossero tutta la mia vita.

  • Mi sono portata il caffè, nero, bollente, amaro in bagno e mi sono tolta le ciabatte per sentire il contrasto netto del freddo delle mattonelle.

  • Ho cambiato in modo sconclusionato l'ordine delle foto nei miei album d'infanzia.



  • Bentornata a casa.

    giovedì 15 agosto 2013

    scongelare ricordi, riscaldare sogni (SOUNDTRACK OF MY LIFE #34)



    Passano gli anni, la strada si fa sempre più nitida e gli incroci sono sempre più rari e  pericolosi. Eppure certi pensieri, certi ricordi, certe "sliding doors" fanno riemergere sogni a casaccio e sono ancora tiepidi, ci vuole poco a ritrovarne il sapore anche in mezzo a tutta quella vita che gli s'è stratificata sopra. Ci vuole poco a ritornare indietro e constatare che bastava mandare un messaggio in più, sorridere una volta di meno, ordinare un the piuttosto che del prosecco. O viceversa.
    E, mentre tu sorseggi un margarita e ci anneghi una giornata pesante come le tue palpebre piene di noia, io ti guardo da lontano e non riesco a scollarmi dalla pelle la sicurezza nuova di giornata che, se avessi una vita in più, riuscirei a scegliere te, tredici anni fa o adesso... e scegliere tutto quello che a te portava, e renderti felice come mi ero ripromessa, ed essere sfacciatamente felice anche io, perché ora so che ce l'avremmo potuta fare.

    Ma non ho una vita di scorta e non ho neppure scuse a sufficienza per questo revival di emozioni scongelate. Rimango con tutti i miei errori nelle mani, li amo profondamente e non riesco a tradirli. Tutti, eccetto quello che mi portò via da te.

    Un'ora... Un giorno... Una vita, cosa vuoi che sia?

    giovedì 1 agosto 2013

    perché castigo? (1991 SOUNDTRACK OF MY LIFE #33)

    (edit: no, il titolo non è riferito alla sentenza dell'anno)


    Il primo ciclo, il primo camposcuola e i primi terrori di mia mamma che si imbarazzava anche davanti al termine limonare.
    Ce ne sarebbero voluti ancora di anni prima che capissi quanto quelle parole pesassero sulla groppa dei miei e perché non volessero sentirmele canticchiare dal walkman in spiaggia, tra un'insalata di riso e i racchettoni. 
    Poi le ho capite ed è iniziata l'era dei segretini e segretoni, ma questa è un'altra storia e si dovrà raccontare un'altra volta (cit. Michael Ende, La Storia Infinita).