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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 29 aprile 2010

Lapsus freudiani?

Immaginate la sottoscritta Nonsense (chiattona, bassina, capelli arruffati e con un tentativo malriuscito di boccolo, occhi struccati per via delle allergie, sigaretta tra le labbra, avvolta nel suo chiodo-ballerine-jeans malridotti). Immaginatela sul portoncino di una tipografia, gestita da un carissimo amico, calvo ma piacente, panzetta, uno che professionalmente ne sa a pacchi e che tanto insegna alle giovini sprovvedute come la sottoscritta. Immaginate un foglio di preventivi per una conoscente che si sposa e che necessita di adesivi di forma stranissima dorati e rossi, due colori, stesso design ma due colori (non si sa perchè... ah le spose!!) in quantità pressochè abnorme. Quindi da stampare non su foglio - che costa un litro di sangue - ma in rotolo (come le etichette del prezzo che attaccano al super insomma). In uguale quantità, così ottimizziamo i tempi e i costi, e non 50 di un colore e 1200 di un altro. Grafica fatta da me, stampa da tipografia.

Nonsense prende il telefono e di fronte allo sguardo bonario dell'amico tipografo, che anche lui se la sfumacchia allegramente, contento di una pausa lavorativa, parla con la cliente elencandole i prezzi e poi "ecco, l'unico problema di questi tuoi adesivi è che le coppie vanno a rotoli".
No, è che volevo dire "i rotoli vanno a coppie". Ma Freud è sempre dietro l'angolo. Le avrò mica portato sfiga? Dalla tosse che le ho sentito al telefono, mi sa che qualcosa di traverso l'ha avuta. Invece il tipografo s'è rotolato...
Dannato cinismo del subconscio.


PS: a Traffic e a tutte quelle che oggi scrivono di cose tristi: su, coraggio, c'è sempre la buffona di turno!

martedì 27 aprile 2010

Scusa ma ti devo lasciare

(Moccia Docet)


Scusa, scricciolino (ex-)mio, ma devo lasciarti.
No che non è colpa tua, figurati. Sono io ad essere insensibile, presa da mille cose che considero erroneamente più importanti di te, della tua playstation, dei tuoi concerti rock. Sono io che ti escludo dalle mie giornate e dai miei pensieri. Sono io che mi sono cercata le corna, sono io che non ti ho posto bene la domanda che esigeva una risposta e quindi tu sei stato sempre autorizzatissimo a mentirmi.
Devo lasciarti: me l'ha ordinato il medico, e anche l'Italgas dice che mi multerà se non smetto. Vedi, io vorrei tanto continuare a stare con te, a caricarmi le tue paranoie, le tue omissioni, i tuoi giuramenti che, solo perchè sono infida, mi rimangono indigesti e dubbiosi. Vorrei tanto passare tutta la mia vita con te a chiedermi se, quando dici A, la verità è A o B, perfino sul prezzo del pane al kg: non è forse il desiderio di ogni donna? E le corna non contano, no: figurati se me la prendo. Tu con le tue troiette sei libero di farci cosa vuoi, di tradirmi quando vuoi, e anche di non mettermene a conoscenza, tanto io non me la prendo, cieca come sono, fessa come sono, attaccata al tuo cordone ombelicale che mi tiene in vita e impossibilitata a staccarmi.
Ora mi stacco... ecco qua, forse muoio, ma che importa? Tanto tu non provi compassione, né sensi di colpa: fai così, e vai avanti pensando che il mondo ce l'ha con te, povera vittima degli eventi. Finiresti col dirmi che è stata lei a violentarti legandoti al sedile e che tu non potevi opporti, ed è ovvio che non me ne sorprenderei, ma capirei, farei sì sì con la testa con il mio sorriso da geisha e le colpe che mi addossi.
Io mi stacco e recido il cordone e tu ti affretti a sparire dalla mia vista, come una madre che abbandona il neonato dietro l'angolo: non è più affar tuo nulla di me, nessun casino che mi lasci in eredità, nessua bega familiare, non mi chiedi nemmeno se alla fine me ne andrò di casa; lasci che me la sbrighi io... d'altronde me la sono cercata, no? A dar retta alla mia pancia, alla mia testa ci rimetterò sempre: dovrei sintonizzarmi su di te invece, in quel tuo bel canale audio che ripete che ci si deve fidare sempre. Azz, il medico dice che devo smettere di fidarmi, che nuoce gravemente alla mia vita, che provoca cecità, e io non voglio diventare cieca. Anche l'Italgas dice che ho sforato il consumo annuo, ma che ne sa del gelo che ho avuto dentro e fuori?



Ciao, me ne vado per la mia strada, prendo una direzione tutta mia e non so dove porterà. Certamente sbaglio a non calcolare ogni millimetro del percorso come fai tu, a prevedere e programmare e a eliminare qualsiasi ostacolo sulla tua rotta. Devo imparare anche in questo a fare come fai tu. E' stato un brutto smacco scoprire che io so la verità, che mi approprio di diritti che non mi hai mai voluto dare, che dico cose scomode, che sorrido rassegnata mentre tu neghi tutto, che aspetto delle scuse che non arrivano semplicemente perchè non ti puoi pentire di quello che mi hai fatto: in quel momento ero io l'ostacolo sulla tua rotta e, non potendomi eliminare, mi hai semplicemente ignorato. Ma no, non scusarti: hai perfettamente ragione. Sono io che sono malata di coerenza: ecco, anche su questo il medico insiste che devo smettere o finirò per debilitarmi.
E ora tieni la tua ragione e facci quel che vuoi, ricomincia un altra vita con altre persone da fregare amabilmente, e lasciami agonizzare, che magari poi alla fine un qualcuno che mi presta qualche cura lo trovo, e non muoio come vorresti tu. Già, ma non temere: non mi farò viva a reclamare un posto di prestigio nella tua vita.

venerdì 23 aprile 2010

Io sono a favore...

...
della libertà di scegliere il modo meno traumatico
del diritto ad una sanità che assiste e non punisce e terrorizza
del dolore fisicamente attenuato, se possibile
della fine di questa inutile caccia alle streghe mascherata da ideologia politica o religiosa



martedì 20 aprile 2010

101


Questo è il mio post n. 101.
Come la carica.



E, a proposito di carica... ragazzi, ho acceso la miccia. Arriverà presto, e detonerà.
Fuori tempo, fuori luogo, fuori da ogni aspettativa altrui, zac! E saranno detriti e macerie ma io sorriderò.


Mi riesce bene essere stronza quando innesco le micce.