(frivola e incoccolonata nel batticuore)
Perchè quest'anno ho comprato Sorrisi.
Volevo leggere le sue parole prima di ascoltarle.
Volevo sapere che quel sorriso sornione, davanti a delle tegliette di alluminio del cinese da asporto, era vero e motivato.
Volevo essere orgogliosa di quell'abbraccio, di quella complicità, della finzione di una fan come tutte le altre e di quel sms furtivo per scappare un po' a raccontarci di noi, in barba alla Sony, in barba alla tabella di marcia, in barba al divieto di fumare (e allora le Marlboro te le compro io).
Mezzora, forse un'ora? Mi sono ubriacata dei suoi sorrisi, delle ciglia che fendevano l'aria.
Ho fatto il pieno di "ma dajeeee" e dello scampolo di tempo rubato per dirci di noi, filtrati appena, imboscati lontano dalle grida.
Dirci sottovoce del mio matrimonio, del suo stress, raccontarci del nostro passatopresentefuturo e poi chi lo sa.
L'ho stretto come se fosse ancora quel pischellino morbido di un tot di anni fa, anche adesso che è uno spilungone osannato... sì, ammetto che anche io lo osanno. Ma non dimentico chi è, da dove viene, cos'è che chiama "casa".
Sembrava di spezzargli le costole, in quell'abbraccio. Volevo fosse vicino al cuore, vicino al mio coraggio e alla mia sfrontatezza diluita nel sangue, per dargliene un po' anche se ne ha da vendere. Una sublime faccia di culo.
Ora mi aspettano 5 giorni di puro patema, per cui mi autoproclamo in silenzio-stampa come ho fatto da Settembre a Dicembre, su questo argomento. Dimenticherò di cucinare e prenderò la forma della poltrona?
Buona fortuna.